le recenti normative sul risparmio energetico hanno trascurato in Italia il problema dei consumi di condizionamento estivo, favorendo la realizzazione di edifici sempre più leggeri o completamente vetrati e l'adozione di modelli nord-europei superisolati, caratterizzati da valori di trasmittanza molto bassi, spesso irraggiungibili dagli involucri tradizionali. Ciò ha snaturato il rapporto tra l'edificio e il clima e nel nostro paese ha causato consumi maggiori nel periodo estivo rispetto a quello invernale. Nei climi temperati, ad elevata escursione termica diurna/notturna, come in Italia, non basta dunque ragionare solo in termini di consumi invernali, è necessario pensare ad una casa confortevole tutto l'anno e a basso consumo come insegnano gli edifici della tradizione con murature massive ad elevata inerzia termica e superfici vetrate ridotte.
Le zone climatiche in Italia sono individuate in funzione dei gradi giorno(GG) dei valori comuni.
I gradi giorno sono dati dalla sommatoria delle differenze di temperatura tra interno ed esterno nell'arco dell'anno, considerando solo i giorni in cui è funzionante il riscaldamento o nei quali la temperatura esterna è "inferiore a 12° C."
Vengono indicati valori limite di prestazione termica riferiti alle parti che compongono l'edificio, in particolare per chiusure verticali opache (murature esterne), chiusure trasparenti (serramenti e vetri), coperture e solai, muri divisori tra unità immobiliari distinte e tra locali riscaldati e non.
Quindi le prestazioni dei singoli componenti devono essere note, certificate, ma sopratutto ad alte prestazioni.